UGO ATTARDI
Ugo Attardi: biografia
Ugo Attardi nasce il 12 marzo nel 1923 a Sori, in provincia di Genova. L’anno successivo la sua famiglia si trasferisce a Palermo, e fin da giovane, Attardi si appassiona alla pittura. Frequenta il liceo artistico di Palermo ed in seguito si iscrive alla Facoltà di Architettura, che però dovette abbandonare a causa della guerra. Nel 1945 si trasferisce, su consiglio dell’amico-collega Pietro Consagra, a Roma, dove ha inizio la sua carriera artistica. Qualche anno più tardi dà vita al movimento “Forma 1″ insieme ad altri giovani artisti, quali Carla Accardi, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato. Il 30 settembre del 1948 si sposa a Palermo con Elena Giaconia, colei che sarà la modella di moltissime sue opere. Intorno agli anni ’50 orienta la sua arte verso l’espressionismo, ispirandosi ad artisti quali Francis Bacon e George Grosz, affiancando alla propria attività di artista l’impegno politico all’interno del Partito Comunista Italiano.
La nuova espressione artistica.
L’esigenza di sperimentare un rapporto nuovo e visionario con la realtà, lo porta ad allontanarsi dall’astrattismo, per studiare una propria forma di espressionismo. Nel 1967 inizia la sua attività di scultore e dopo 3 anni termina il suo romanzo ”L’Erede Selvaggio” con il quale vince il Premio Viareggio per la narrativa. Moltissime sono le sue esposizioni e partecipazioni, tra le quali si ricordano: la V, VII, IX, XI Quadriennale di Roma, la XXVI e XXVII Biennale di Venezia, due esposizioni alla Galleria La Nuova Pesa di Roma (rispettivamente nel 1960 e nel 1965), alla Galleria 32 di Milano, alla Galleria Narciso di Torino e moltissime altre. Tra le sue sculture, di notevole importanza sono: il bassorilievo “Addio Che Guevara” del 1968, il gruppo “Il Vascello della Rivoluzione”, omaggio del Governo Italiano allo Stato Francese in occasione del bicentenario della presa della Bastiglia, l’Enea, donato a Malta e collocato all’entrata del porto della Valletta ed i bronzi sensuali ed ambigui, tra i quali “La Maga”.
Nel 2006 il Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, lo nomina Grande Ufficiale della Repubblica per i meriti artistici, in quanto è riuscito, con le sue opere, a divulgare le meraviglie dell’Italia in tutto il mondo. Si spegne in quello stesso anno a Roma, precisamente il 20 luglio, e la città lo volle salutare e ringraziare con una cerimonia pubblica, alla presenza di autorità politiche ed artistiche.