Oggi, 2 settembre 2020, viene a mancare un’esponente culturale che ha caratterizzato il panorama artistico e sociale del nostro Paese. Philippe Daverio, soprattutto con il suo impegno in ambito divulgativo, attraverso il mezzo televisivo, è stato uno dei personaggi che hanno reso visibile, al più ampio pubblico, i tesori artistici e culturali dell’Italia, con un linguaggio colto, ma allo stesso tempo vicino alla gente. I temi da lui affrontati, pur spaziando dal moderno al contemporaneo, dal sociale allo storico, ecc…, sono sempre arrivati al pubblico, che a questi si voleva avvicinare, con una chiarezza mista ad una ricercatezza linguistica, propria di pochi comunicatori. Lasciando ad altri la descrizione analitica dei fatti biografici, è all’intelletto dell’uomo, che attraverso alla parola ha prestato un grande servizio sociale, che in questo momento va il pensiero ed il ricordo. L’importanza data da Philippe Daverio alla parola ed alla sua grande forza espressiva e comunicativa, è stata pienamente rappresentata dalla scelta di avere spesso come sfondo, durante le riprese in studio, le cancellature di Emilio Isgrò. La fortuna di poter conservare la memoria di Philippe Daverio attraverso un’ampia produzione bibliografica e video, ci rassicura culturalmente, pur non potendo cancellare il dolore per la perdita umana.
La più grande eredità che ci viene lasciata è, comunque, quell’insegnamento datoci da Daverio nel costruire un modus operandi atto ad affrontare con analisi scientifica i fenomeni artistico-sociali, rafforzandone la valenza umanistica.