Giorno 11 marzo 1924 nasceva Franco Basaglia, padre della legge 180/1978
Cento anni dalla nascita di Franco Basaglia, una nascita e una vita che hanno cambiato l’esistenza di tante donne e uomini e l’intero assetto di una società. La nostra scelta è appunto di ricordare il giorno della nascita, ogni anno, delle personalità di cui siamo culturalmente figli, necrologi solo quando inevitabile, come purtroppo è la morte.
La Collezione del Talento vuole “festeggiare” le ricorrenze e di Franco Basaglia ci siamo sempre interessati, anche se il nostro sito ha come focus principale le arti visive. Ma se di espressione si parla in Arte, Basaglia è stato colui che ha ridato “all’essere umano” la possibilità di esprimersi, anche in quella “eccezionale condizione” che si chiamava “pazzia”; a volte ci dovremmo fermare a parlare, in modo diretto, con una persona con disagio e forse, ci potremmo accorgere che a spaventare non è “l’aberrazione della follia”, ma la lucida visione di un mondo non filtrata e truccata da convenzioni, valori sociali moderatori e ipocrisie dettate dalle circostanze. Avvicinarsi e ascoltare, non sedare o addormentare la coscienza di chi è diverso da noi, accettare punti di vista lontani dal nostro, ecco l’insegnamento che a cento anni dalla nascita di Basaglia, ci arriva se vogliamo ascoltare.
La Collezione dedica a questa giornata una nuova acquisizione, in realtà avvenuta qualche tempo fa, attraverso al supporto di due sostenitori, ma abbracciata da tutti. Come precedentemente detto, in questi casi non si punta al nome perchè fa mercato e alto guadagno, ma alla persona che attraverso l’Arte ha fatto storia. Quindi presentiamo la seconda opera di Vittorio Basaglia, cugino di Franco e artista attivo nel sostenere i progetti di “Trieste”, mirati a dare voce a chi non aveva nemmeno un’identità riconosciuta, fuori dalle strutture sanitarie psichiatriche. Come per la prima opera, l’acquisizione di questa seconda tecnica mista, è stata guidata dal soggetto rappresentato, espressione forte della condizione umana, sintetizzata in pochi segni espressivi di colore. Vi invitiamo quindi alla visione dell’opera, nella profonda convinzione che il corpo “nasce e muore”, ma ciò che esso ci permette di fare, nel tempo dell’esistenza che ci viene concesso, può restare oltre noi stessi, come i cugini Basaglia ci insegnano.


