Archeologia e arte contemporanea si uniscono per uno scopo comune: aiutare lo sviluppo di un distretto culturale

Museo di grafica e multipli d'autore, d'arte moderna e contemporanea

Un connubio alquanto insolito quello tra archeologia e arte contemporanea, eppure diviene realtà: il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il MADRE (Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina) hanno firmato un accordo triennale al fine di promuovere la cultura e l’impegno sociale tra antico e contemporaneo. In effetti le due istituzioni culturali non sono nuove a questo scambio reciproco: il Museo d’arte contemporanea ha ospitato la mostra “Pompei@Madre”, mentre il Museo Archeologico ha accolto progetti d’arte contemporanea. Questa volta la collaborazione è sul piano triennale ed avrà come tematica principale il Mediterraneo.

L’inizio simbolico di questo nuovo ciclo di collaborazione tra il MANN e il MADRE è stato il 30 dicembre 2020, con una proiezione, sulle facciate dei due Enti culturali, di immagini rappresentanti alcuni capolavori dell’archeologia custoditi al MANN, come ad esempio il Toro Farnese, la Venere Callipigia, la Battaglia di Isso, la Flora, la Megalografia di Boscoreale ed il Cavallo Mazzocchi, in perfetta armonia con le opere appartenenti ai più importanti artisti dell’arte contemporanea della collezione del MADRE, come Mimmo Paladino, Francesco Clemente, Daniel Buren, Rebecca Horn, Mathilde Rosier e Jannis Kounellis.

«MANN e Madre non intendono solo sviluppare le connessioni tematiche esistenti tra archeologia ed arte contemporanea, in un percorso già precedentemente sperimentato con singole esposizioni, ma soprattutto fare rete per aiutare lo sviluppo di un vero distretto culturale», hanno spiegato il Direttore del MANN, Paolo Giulierini, e la Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee che gestisce il Museo Madre, Laura Valente. «La collaborazione, già a partire dal 2021, si concretizzerà, così, in progetti espositivi integrati pienamente nel quartiere, con attività didattiche e di inclusione per le giovani generazioni. Il primo anno la progettualità ruoterà attorno al tema del Mediterraneo. E coinvolgerà i massimi esperti e curatori, ma anche giovani creativi under 35, proprio in nome di un’archeologia contemporanea che sappia far dialogare segni, relazioni e visioni differenti», hanno concluso Giulierini e Valente.

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