La nuova era dell’arte: NFT art.

Museo di grafica e multipli d'autore, d'arte moderna e contemporanea

NFT art o crypto art: la rivoluzione nel campo dell’arte.

Cos’è la NFT art?

Il 2021 apre le porte ad una rivoluzione nel campo dell’arte: NFT art o crypto art. Ma di che cosa si tratta? NFT è un acronimo delle parole “non-fungible token”, ovvero un’informazione digitale che identifica un file, che non può essere intercambiato con un altro: ad ogni NFT corrisponde un solo file (che altro non è che l’opera d’arte in digitale creata dall’artista). Il mercato di scambio di queste opere d’arte è la rete ed in particolare la piattaforma Ethereum.

La NFT, oltre ad essere il codice che identifica l’opera d’arte, ne è anche la certificazione, perchè solamente possedendo quello specifico NFT si avrà a disposizione l’opera ad esso riferita. Grazie alla tecnologia NFT il file potrà essere scambiato proprio come altre opere d’arte.

Le tappe fondamentali sono le seguenti: l’artista crea l’opera in digitale sotto forma di file, lo registra sulla piattaforma Ethereum, creando in questo modo il token (ovvero il codice che identifica quella specifica opera). Ogni qualvolta il token viene ceduto, sulla rete Ethereum viene lasciata una traccia, dando la possibilità di risalire a chi ha prodotto il token ed ideato l’opera.

Ma quali sono gli effetti sul mercato della NFT art?

Si parla di cifre da capogiro. La NFT art, appena nata, ha fatto registrare presso la casa d’aste Christie’s una battuta da record: l’artista digitale Beeple ha venduto la sua opera digitale “Everydays-The First 5000 Days” per 69.346.520 milioni di dollari, l’11 marzo 2021. Secondo studi di mercato il volume di affari delle opere d’arte digitali NFT vendute tra gennaio e febbraio ha toccato i 300 milioni di dollari. La piattaforma su sui acquistare e vendere NFT art non è solamente l’Ethereum, ve ne sono altre, come ad esempio la SuperRare che è specializzata solamente in crypto art e la OPENSEA. Il primo artista in assoluto ad utilizzare la NFT art è stato Beeple, seguito da OBEY e Cesar Pelizer.

Molti si domanderanno perchè acquistare (a prezzi non accessibili a tutti) un NFT per un’opera d’arte digitale, se quest’ultima la si può scaricare, essendo un file? La risposta è semplice ma esaustiva: possedere l’NFT garantisce la proprietà e solo il proprietario può disporne economicamente del suo uso.

Con la crypto art sono stati consacrati definitivamente “artisti” coloro che creano opere digitalmente. Creare un’opera d’arte digitale, e non più con pennello e tela o scalpello e marmo, richiede: talento, competenze in campo artistico e tecnologico e dispendio di energie e risorse. Con l’NFT si ha sempre la certezza della paternità dell’opera, ottenendo i vantaggi che tale riconoscimento possiede (come ad esempio il diritto d’autore) e la possibilità di creare opere che possono essere scambiate nel tempo.

Ma ci sono degli aspetti negativi, come la speculazione. Una volta immesso in rete, l’NFT può essere acquistato e rivenduto infinite volte in pochissimo tempo, supportato dal fatto che gli scambi avvengono in maniera anonima. Pilotare queste compravendite, per fare in modo che l’opera acquisti valore, è molto più semplice e veloce delle opere d’arte “classiche”. Inoltre, essendo un mercato totalmente nuovo agli investitori, vi è la corsa a chi si accaparra l’NFT con più valore creando speculazioni non indifferenti, tralasciando l’aspetto principale dell’arte: acquistare e possedere un’opera perchè piace e se ne trae un beneficio.

In conclusione, inizia una nuova era nel campo dell’arte, in cui però gli esperti sono ancora in dubbio sull’effettiva potenzialità e sulla permanenza nel tempo.

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